Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
L’intervento di cataratta si rende necessario quando il cristallino inizia ad opacizzarsi. Con la sua sostituzione e con l’impianto di una lente intraoculare (IOL), è possibile ripristinare la trasparenza dei diottri oculari.
La tecnica più utilizzata per l’intervento di cataratta è la facoemulsificazione. In pochi minuti con una sonda ad ultrasuoni il cristallino opaco viene aspirato e viene sostituito da una lente attraverso una mini-incisione che non richiede sutura (Figura 4a).
Al posto del cristallino, si inserisce una lente intraoculare (IOL) progettata su misura per ogni singolo occhio. Con la facoemulsificazione della cataratta si coglie l’opportunità di correggere contemporaneamente i difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) ad essa associati.
Anche la presbiopia può essere corretta con una lente IOL multifocale (Figura 4b), disponibile anche nella variante torica (correttiva dell’astigmatismo), che consente la completa indipendenza dall’occhiale anche in età avanzata. Ammesso che le altre componenti del sistema (retina, nervo ottico, centri visivi del cervello) funzionino adeguatamente.
Figura 4. Schema di sonda per la facoemulsificazione mentre aspira un pezzo di cristallino catarattoso (a) e una IOL multifocale di ultima generazione (b)
Nel Centro Oculistico Quattroelle di Milano eseguiamo l’intervento di cataratta con facoemulsificazione da diversi anni.
I vantaggi di questa operazione alla cataratta sono molti:
L’intervento di facoemulsificazione della cataratta non rimuove il cristallino in toto, come si faceva una volta, ma ne conserva l’involucro capsulare, creando una specie di busta (il “sacco” capsulare) in cui viene alloggiato il cristallino artificiale. Tranne casi rarissimi, in cui un difetto del materiale plastico ne aveva provocato l’opacizzazione a distanza, la lente intraoculare è destinata a restare trasparente per sempre.
Il sacco capsulare, per contro, va soggetto alle leggi dell’età, e tende ad opacizzarsi, anche se con tempi e modalità poco prevedibili. La visione torna a velarsi, compare la cosiddetta cataratta secondaria.
L’operazione della cataratta secondaria si effettua con un raggio laser (lo YAG laser) che in circa 30 secondi, seduti nella solita poltrona di visita e senza il minimo disturbo, apre la capsula posteriore al centro, in corrispondenza dell’apertura pupillare (Figura 5), rispettandone l’integrità alla periferia, dove le parti stabilizzatrici della IOL, le anse o apte, si agganciano.
Figura 5. “Pulizia” dell’opacità capsulare posteriore mediante YAG laser (capsulotomia laser)
I rischi dell’intervento alla cataratta sono praticamente nulli, le uniche possibili complicazioni derivano dall’insorgere di infezioni. Per scongiurare questo pericolo basta fare uso dei colliri antibiotici prescritti dal medico, eseguire le visite di controllo fissate dall’oculista ed evitare di sfregare o toccare l’occhio operato.
Dopo l’intervento alla cataratta è normale avvertire un po’ di bruciore agli occhi per 4-5 ore circa, dopo le quali si comincia già a vedere meglio. Entro 24 ore le condizioni visive normali vengono recuperate del tutto e i fastidi scompaiono.
Per qualche giorno cercate di non dormire dal lato dell’occhio operato e astenetevi dal fare sport per un mese circa (specie se si tratta di nuoto).
Durante i primi giorni dall’intervento alla cataratta state attenti a non fare entrare shampoo o sapone nell’occhio operato.