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Membrana Epiretinica (Pucker Maculare)

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Terapia farmacologica per il pucker maculare

In rarissimi casi ‘miracolosi’ si ha una risoluzione spontanea della trazione vitreo-maculare, ma da qualche anno in alcuni casi selezionati la trazione può essere risolta da una iniezione intravitreale di Jetrea. Questa terapia farmacologica per il pucker maculare “scioglie” il vitreo e anche la trazione del vitreo sulla regione maculare.

Vitrectomia e pucker maculare

Qualora il trattamento farmacologico non fosse indicato e non funzionasse l’unico modo per evitare il continuo peggioramento è quello chirurgico che consiste nella vitrectomia (ovvero la rimozione del corpo vitreo) e nella ‘spelatura’ (peeling) del pucker della membrana limitante interna (ILM) (Figura 4).

L’intervento per pucker maculare è in grado di ottenere la restituito ad integrum anatomica della retina e un conseguente miglioramento della capacità visiva con riduzione dei sintomi del paziente (annebbiamento e distorsione delle immagini) destinato a durare nel tempo (il pucker in genere non recidiva). Il risultato funzionale dipende in larga misura dal coinvolgimento della retina (intensità e durata della sua sofferenza) e può essere lento o incompleto, in caso di effettuazione tardiva della chirurgia.

L’intervento di rimozione di membrana epiretinica è eseguito presso il nostro centro oculistico in anestesia locale, dura circa 30 minuti e non necessita di ricovero. È praticamente indolore e consente in genere il ritorno precoce alle proprie occupazioni. Diversi controlli clinici e strumentali (OCT) sono richiesti nei primi due-tre mesi e poi mantenuti a intervalli regolari, via via più diluiti.

Chi non avesse già effettuato la chirurgia della cataratta deve mettere in conto, nel corso dei 12-18 mesi successivi all’intervento, una probabilità statistica assai elevata (>60%) di dover effettuare una seconda chirurgia per l’estrazione della cataratta, con caratteristiche del tutto simili a quelle dei casi di routine.

Prenotate una visita oculistica pre-operatoria per un esame approfondito del pucker maculare.

Vitrectomia pucker maculare

Figura 4. Vitrectomia posteriore via pars plana e peeling della membrana epiretinica.

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Il sintomo principale del pucker maculare, la deformazione delle immagini, viene identificato con il test di Amsler (Figura 2), una griglia in cui il paziente disegna la distorsione delle immagini percepite, che serve anche a monitorare la progressione del problema.

Test griglia di Amsler per pucker maculare

Figura 2. Test della griglia di Amsler.

Nei casi evoluti di pucker maculare, la diagnosi è oftalmoscopica, ovvero basta l’osservazione di un tessuto biancastro, che distorce la superficie della retina, da parte dell’oculista durante la visita di routine. Occorre precisare l’entità del coinvolgimento retinico con esami specifici come l’OCT e la retinografia a luce aneritra (rosso-priva) con eventuale fluorangiografia (Figura 3) e l’ecografia. Tali esami sono in grado di fare la diagnosi precoce del pucker maculare (come sempre fondamentale) se eseguiti negli occhi a rischio (ad esempio miopi elevati, esiti di malattie e di chirurgie della retina).

Diagnosi pucker maculare

Figura 3. Immagini di membrana epiretinica: OCT (in alto a sinistra) e retinografia a luce aneritra (in basso a sinistra) evidenziano la distorsione del profilo e l’edema (aumento dello spessore) retinico. Per paragone, l’OCT (in alto a destra) e l’aneritra (in basso a destra) di una retina normale.

I casi non progressivi di pucker maculare e con scarso coinvolgimento della funzione visiva possono essere monitorati con controlli del visus e OCT periodici. Nei casi di palese sofferenza della retina e sintomatologia visiva, occorre intervenire con tempestività.

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Che cos’è il pucker maculare?

La membrana pre- o epi-retinica (anche definita pucker maculare) è una malattia che interessa la zona di confine (interfaccia) tra il vitreo e la porzione di retina centrale (macula) incaricata della visione dei dettagli, per l’esecuzione di attività importanti come la lettura o la guida.

A causa della proliferazione cellulare lungo la superficie interna e della produzione di tessuto fibroso da parte di cellule accessorie alla retina, la normale demarcazione esistente tra vitreo, la gelatina trasparente che riempie l’occhio e la retina, chiamata membrana limitante interna, s’ispessisce e tende a raggrinzirsi, creando dei tipici riflessi all’osservazione del fondo dell’occhio che ricordano un cellophane (Figura 1). La trazione che ne segue genera una serie di pieghe radiali con alterazione del decorso normale dei vasi retinici e un disturbo agli scambi metabolici che provoca l’ispessimento (edema) della macula.

Osservazione pucker maculare

Figura 1. Aspetto di una membrana epiretinica iniziale (a) e di una avanzata (b) all’osservazione del fondo oculare.

I sintomi del pucker maculare

Il deficit visivo secondario alla membrana epiretinica è assai variabile (da nullo a grave) e può essere molto lento a instaurarsi e ad evolvere.

In genere i sintomi del pucker maculare sono:

  • visione offuscata
  • distorsione delle immagini (metamorfopsie)
  • visione doppia (diplopia) monoculare.

Cause del pucker maculare

Sia le cause del pucker maculare che i meccanismi fisio-patogenetici sono poco noti, anche se si conoscono i fattori di rischio oculari associati al pucker:

  • patologie vascolari (occlusioni venose e/o arteriose) della retina
  • traumi della retina
  • miopia elevata
  • precedenti trattamenti laser o con il freddo (criopessia) di rotture, fori o aree degenerative della retina
  • esiti cicatriziali di malattie come il distacco di retina, le uveiti, la retinopatia diabetica.

Il più frequente fattore di rischio è rappresentato dall’età anche se non si collega in alcun modo con la degenerazione maculare senile. Con gli anni, infatti, il vitreo va incontro a fenomeni di liquefazione e degenerazione che culminano con la sua separazione dalla retina (distacco posteriore di vitreo), parziale o completa, che crea le condizioni favorenti per l’evoluzione del pucker maculare.

 

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    Domande Frequenti

    Quali sono le differenze tra il centro di Milano e quello di Nizza Monferrato?

    I nostri Centri dispongono egualmente di strumentazione all’avanguardia. L’ambulatorio di Milano è attivo dal lunedì al venerdì; quello di Nizza Monferrato il sabato. La chirurgia viene effettuata unicamente nella sede di Milano.

    Come accedere al Centro oculistico

    Si può accedere al Centro oculistico solo tramite prenotazione. All’ingresso ti verrà misurata la temperatura e dovrai igienizzare le mani utilizzando i dispenser a disposizione. Potrai accedere alla visita solo se munito di mascherina chirurgica. Se non dovessi averne una a disposizione, te la forniremo noi. In sala d’attesa e alla reception sarà fondamentale rispettare […]

    Come scegliere lo specialista?

    Nella sessione “equipe medica” trova l’elenco dei nostri oculisti, con il proprio campo di competenza specifica. In ogni caso, una prima visita oculistica generica può essere effettuata da uno qualsiasi dei nostri specialisti; consideri quindi anche la disponibilità, i giorni ed orari di visita a lei più congeniali.

    A che età è utile fare la prima visita ai bambini?

    L’età giusta è tra i 3 e i 4 anni. Oggi abbiamo a disposizione strumenti in grado di rilevare difetti di refrazione in modo oggettivo, anche prima dell’età scolare, quando il bimbo sarà in grado di collaborare e dare risposte soggettive utili a identificare la giusta refrazione. Se i genitori, o i famigliari stretti del […]

    In cosa consiste la visita oculistica e quanto dura?

    La visita prevede una fase preliminare in cui personale specializzato (ortottisti, optometristi) raccoglie dati e informazioni con strumenti dedicati, utili al medico oculista per la valutazione conclusiva. La tempistica della visita completa non è assolutamente programmabile in maniera standardizzata e può durare anche un paio d’ore, soprattutto per valutazioni chirurgiche, ove a seconda della patologia, […]

    È sempre necessaria la dilatazione della pupilla durante la visita?

    La dilatazione farmacologica della pupilla serve per controllare in maniera più accurata la parte periferica della retina dell’occhio. Da tenere presente che un esame del fondo dell’occhio senza dilatazione è sempre considerato parziale e non completo. Ad oggi esistono apparecchiature (OPTOS) in grado di fotografare il fondo dell’occhio in maniera accurata e senza dilatare farmacologicamente […]

    Quanto dura l’effetto delle gocce per cicloplegia (dilatazione pupilla)?

    L’effetto delle gocce ha una durata diversa a seconda del collirio impiegato, della reattività individuale, dell’età e del difetto visivo (da un minimo di 3-4 ore, ad un massimo, in rari casi, di 24-48 ore).

    Può essere pericoloso utilizzare le gocce per la dilatazione della pupilla in caso di gravidanza o allattamento?

    In generale i colliri che si utilizzano per dilatare la pupilla sono topici, ma potrebbero entrare in circolo e raggiungere anche il feto. Di solito dopo la 20 esima settimana di gestazione non ci sono rischi per il feto, ma ogni singolo caso viene sempre valutato dall’oculista prima di somministrare qualsiasi tipo di collirio o […]

    È importante togliere le lenti a contatto prima della visita?

    L’azione delle lenti a contatto può alterare la forma della cornea, variandone i parametri e di conseguenza la refrazione del paziente, in maniera più o meno incisiva a seconda del tipo di lenti (morbide, rigide o semirigide).  In base alla motivazione per cui viene richiesta la visita oculistica viene indicato la sospensione di circa 2-3 […]