Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
E’ bene che il paziente glaucomatoso sappia sin da subito che allo stato attuale delle conoscenze, la guarigione completa non è possibile. Anche nella migliore delle ipotesi, la necessità di fare terapia e di sottoporsi a controlli durerà tutta la vita. Non vi è altro modo per conservare il bene prezioso della visione.
Tuttavia, con una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo, ovvero una combinazione di colliri, compresse, trattamenti laser e chirurgici, sono di solito in grado di mantenere la malattia sotto controllo, evitando la perdita funzionale. Soltanto un grosso sforzo congiunto tra paziente e medico potrà garantire tale risultato.
L’obiettivo principale della terapia è l’ipotonizzazione, ovvero la riduzione della pressione intraoculare.
I numerosi colliri ipotonizzanti disponibili sul mercato rappresentano la prima linea di difesa contro il glaucoma; essi agiscono riducendo la produzione dei fluidi oppure favorendone il deflusso. In ogni caso la loro somministrazione, prevista nel lungo periodo, sovente vita natural durante, deve essere costante e regolare (da una a quattro volte al dì, tutti i giorni senza eccezioni.
Quando la terapia medica risulta insufficiente a prevenire l’evoluzione della malattia, dannosa o non praticabile dal paziente, si prende in considerazione l’opzione della ‘lasertrabeculoplastica’ (ALT).
Con modalità pratiche identiche ad una visita per l’osservazione del fondo dell’occhio o dell’angolo camerulare, si posiziona una lente a contatto e si applica una serie di spot (da 50 a 100) focalizzati sulla rete trabecolare, in maniera da ampliarne le maglie, favorendo il deflusso dell’umore acqueo. Si tratta di una procedura indolore, praticamente priva di rischi e di effetti collaterali importanti, la cui efficacia tende purtroppo a ridursi nel tempo (dopo tre anni, metà degli occhi trattati con successo ritornano alla condizione precedente).
Nel glaucoma ad angolo stretto, in particolare in occasione di attacchi acuti o subacuti, si praticano uno o più fori di tramite nello spessore del tessuto irideo periferico con lo YAG laser o chirurgicamente, in modo da scaricare la pressione ripristinando un flusso fisiologico. Nei casi a rischio (occhio controlaterale a quello con attacco acuto, quadro clinico-anatomico di forte predisposizione, precedenti familiari…) la stessa procedura può venire applicata a scopo preventivo.
Nel 10-15% dei casi la patologia progredisce nonostante le terapie prestate, oppure queste non sono praticabili con una ragionevole aspettativa di successo; in questi casi è indicata una soluzione chirurgica.
Quest’ultima viene oggi effettuata molto più frequentemente e precocemente rispetto al passato, in considerazione dell’aumento dei tassi di sicurezza e di efficacia. Il principio della chirurgia consiste nell’abbassare la pressione intraoculare, rimuovendo gli ostacoli al deflusso, ampliando i percorsi naturali di filtrazione oppure creandone di nuovi, alternativi.
Nel 75-80% dei casi il risultato ottenuto permette la sospensione della terapia medica. Almeno la metà dei pazienti ha tuttavia bisogno di continue verifiche quando non di piccoli ritocchi. Un paziente su cinque ha bisogno, nel tempo, di essere sottoposto a chirurgie addizionali. A volte è sufficiente rimuovere la cataratta per ottenere la normalizzazione pressoria, altre volte occorre ripetere la stessa chirurgia nella medesima sede originaria o accanto ad essa.
Subito dopo la chirurgia, in genere l’occhio è ipotonico, quindi particolarmente soffice e vulnerabile nei confronti di traumi anche minimi; per questo motivo l’attività fisica va ridotta ai minimi termini, anche se è consentito camminare lentamente, guardare la televisione o leggere un libro utilizzando l’altro occhio, anche perché di solito la visione nell’occhio operato risulta annebbiata. Per verificare la guarigione, che avviene con modalità individuali, e aggiustare la terapia e le consegne per la convalescenza, sono necessari numerosi controlli nelle prime 4-6 settimane.
Consigli importanti per il paziente glaucomatoso
In assenza di una causa e un meccanismo patogenetico noto, la diagnosi e la prognosi iniziali del glaucoma si evidenziano attraverso una serie di indagini volte a individuare e quantificare i fattori di rischio:
Diagnosi glaucoma con Campo visivo computerizzato
Nel glaucoma accertato, l’esame del campo visivo (perimetria, Figura 1) è la classica prova di danno al nervo ottico.
Sempre allo scopo di effettuare una diagnosi precoce si ricorre all’Elettroretinogramma a pattern (PERG) e alla Flussimetria dei vasi intracranici mediante ECO-Color-Doppler.
Dopo tali accertamenti, il paziente viene inquadrato nelle seguenti categorie:
Alla categoria 2 verrà assegnata una prudente, e regolare tempistica di verifiche (controlli a 3, 6 o 12 mesi). Le classi 3 e 4 riceveranno l’assegnazione ad una tipologia di glaucoma, con annessa prognosi e terapia personalizzata. A loro sarà assegnata una tempistica di controlli per determinare l’evoluzione del danno.
I diversi tipi di Glaucoma:
Forme particolari di glaucoma sono:
Il glaucoma è una delle principali cause di cecità del mondo contemporaneo. Si tratta di una famiglia di malattie che aggrediscono in maniera progressiva il nervo ottico.
I sintomi del glaucoma sono praticamente assenti nelle fasi iniziali e intermedie, per questo è una patologia particolarmente insidiosa.
In genere il soggetto non si accorge di nulla, dal momento che la perdita di visione graduale interessa inizialmente le porzioni periferiche del campo visivo e quindi quelle meno utilizzate. A poco a poco ci si accorge di non riuscire a vedere bene di in alto, in basso o di lato, mentre il nervo ottico viene danneggiato dalla malattia.
Si possono considerare sintomi del glaucoma, o almeno segnali di allarme, le seguenti difficoltà visive:
E’ necessaria una perdita di almeno il 50% del patrimonio di cellule ganglionari perché il deficit del campo visivo periferico venga notata dal paziente.
La visione a tunnel, ovvero limitata alla percezione esclusiva delle zone centrali del campo visivo, caratterizza le fasi avanzate della malattia che, se non trattata, può condurre alla cecità totale e irreversibile.
I sintomi del glaucoma acuto invece sono ben più evidenti:
Tra le cause del glaucoma si può individuare l’incremento della pressione intraoculare, che riguarda i liquidi all’interno dell’occhio. Ci sono però dei casi (circa il 20%) in cui ciò non avviene: si parla pertanto di glaucoma a pressione normale.
Altra determinante causa del glaucoma è l’età: più progredisce, più aumentano le possibilità di contrarre la malattia.
In alcuni casi il glaucoma è connesso a patologie quali diabete, miopia o a traumi subiti dal paziente.
Infine bisogna tener conto della storia clinica della famiglia del paziente.