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Blefarospasmo

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Cura del blefarospasmo con iniezioni di Botox

La cura del blefarospasmo è incentrata sulla somministrazione periodica di una delle varianti di tossina botulinica. Si tratta di una proteina con azione neurotossica prodotta dal batterio Clostridium Botulinum che è in grado di bloccare la trasmissione degli impulsi alle terminazioni nervose del muscolo, facendo così cessare ogni attività muscolare.

Come funziona l’iniezione di Botox per il blefarospasmo?

Un ago sottilissimo inietta una dose minima e molto diluita di tossina all’interno dei muscoli iperfunzionanti, nello spessore delle palpebre superiori e inferiori, sopra il sopracciglio (muscolo frontale), più raramente di lato all’occhio, sopra lo zigomo (Figura 2).

Quali sono i vantaggi del Botox nella cura del blefarospasmo?

La cura del blefarospasmo tramite iniezione di tossina botulinica presenta numerosi vantaggi per il paziente:

  • non richiede anestesia (comporta soltanto un lieve fastidio)
  • l’inoculazione della tossina botulinica è ben tollerata dai pazienti
  • l’effetto è rapido, compare dopo 4-10 giorni
  • i benefici durano per 3 mesi circa

Il trattamento va ripetuto regolarmente, pena la graduale ma inevitabile perdita dei benefici con ritorno alla condizione di partenza.

Il buon risultato della cura del blefarospasmo tramite iniezione di Botox dipende molto dalla bravura del medico. L’equipe medica del Centro Oculistico Quattroelle di Milano dedica al paziente tutta l’attenzione necessaria, valutando caso per caso l’andamento della terapia.
Come prima fase si parte con una dose di 5-10 unità per iniezione e poi si valuta la risposta, eventualmente si può aumentare il dosaggio o i punti di inoculazione fino all’ottenimento dell’effetto desiderato.

Il rischio di tossicità del Botox è inesistente ai dosaggi normalmente utilizzati. Se la tossina diffonde a zone adiacenti potrebbero verificarsi  fastidiosi effetti indesiderati quali l’abbassamento della palpebra, la visione doppia, la lacrimazione eccessiva secondaria all’incompleta chiusura della palpebra (lagoftalmo) e/o all’eversione in dentro o in fuori del margine palpebrale (entropion, ectropion). Per fortuna, anche se spiacevoli,  sono tutti fenomeni reversibili (durano al massimo 3-4 settimane).

Figura 2. Sedi di iniezione della tossina botulinica nel trattamento del blefarospasmo. I cerchi neri indicano i punti più frequentemente utilizzati.

La terapia a base di tossine alternative

In quei casi in cui le iniezioni di tossina botulinica di tipo A si rivelano poco efficaci o hanno dimostrato una riduzione progressiva dell’effetto, verosimilmente per la formazione di anticorpi contro la tossina, si può ricorrere a prodotti a base di tossine botuliniche A differenti o di tipo B.

La chirurgia (l’indebolimento della muscolatura attraverso la resezione di parte dell’orbicolare, miectomia) è molto aggressiva e scarsamente prevedibile come effetto per cui viene considerata l’ultima spiaggia, da riservare ai casi con prolungata, severa occlusione spastica delle palpebre, che non rispondono alle terapie testé descritte.

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Cos’è il blefarospasmo essenziale?

Il blefarospasmo è una distonia focale, (ovvero uno spasmo), involontaria e non controllata, localizzata ai muscoli perioculari prevalentemente orbicolare, responsabile della chiusura della rima palpebrale (Figura 1), ma che può interessare tutti i muscoli mimici (quelli responsabili delle espressioni).

Sintomi del blefarospasmo

I sintomi del blefarospasmo sono chiaramente apprezzabili dalle contrazioni, più o meno frequenti, più o meno intense, ma sempre involontarie e di durata variabile, localizzate ai muscoli perioculari ed al muscolo orbicolare.

Il ripetersi di continuo di questi ammiccamenti può provocare gradi variabili d’irritazione oculare e senso di corpo estraneo, del tutto simili a quelli dell’occhio secco.

La luce intensa, la guida notturna e l’affaticamento o stress emotivi, possono peggiorare la situazione, ma gli spasmi scompaiono durante il sonno.

Al contrario si possono presentare situazioni dolorose o disabilitanti, in cui il blefarospasmo si estende al di fuori delle note situazioni scatenanti. In questo caso il disturbo arriva a impedire e rendere impossibile anche l’esecuzone delle normali attività quotidiane.

Cause del blefarospasmo

Le cause del blefarospasmo non sono conosciute, in genere lo si considera una malattia neurologica idiopatica e progressiva non legata a patologie degli occhi. Probabilmente è dovuto all’ipereccitazione dei gangli basali (strutture nervose situate alla base del cervello e incaricate di coordinare i movimenti).

Talora si individua una familiarità o l’associazione con malattie organiche, ad esempio nei casi secondari a trauma (meccanico, chimico o termico), quelli che si associano a sclerosi multipla, paralisi cerebrale, sindrome di La Tourette.

Blefarospasmo monolaterale e spasmo emifacciale

Quando il blefarospasmo interessa solo un emivolto si chiama spasmo emifacciale, con movimenti incontrollati del viso e del collo secondari all’irritazione del 7° nervo cranico. In questi casi, nel dubbio che possa essere causato dalla compressione dello stesso da parte di masse o vasi sanguigni, conviene approfondire ed eseguire una risonanza magnetica del cervello, con particolare attenzione all’angolo ponto-cerebellare.

Nella sindrome di Meige (distonia oro-mandibolare), il blefarospasmo è accompagnato da forme distoniche della bocca, con smorfie di apertura e chiusura della mandibola, protrusione della lingua, difficoltà alla deglutizione e alla parola.

Figura 1. Blefarospasmo essenziale durante la crisi (a) e un attimo dopo la cessazione della contrazione.

 

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    Domande Frequenti

    Quali sono le differenze tra il centro di Milano e quello di Nizza Monferrato?

    I nostri Centri dispongono egualmente di strumentazione all’avanguardia. L’ambulatorio di Milano è attivo dal lunedì al venerdì; quello di Nizza Monferrato il sabato. La chirurgia viene effettuata unicamente nella sede di Milano.

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    Come scegliere lo specialista?

    Nella sessione “equipe medica” trova l’elenco dei nostri oculisti, con il proprio campo di competenza specifica. In ogni caso, una prima visita oculistica generica può essere effettuata da uno qualsiasi dei nostri specialisti; consideri quindi anche la disponibilità, i giorni ed orari di visita a lei più congeniali.

    A che età è utile fare la prima visita ai bambini?

    L’età giusta è tra i 3 e i 4 anni. Oggi abbiamo a disposizione strumenti in grado di rilevare difetti di refrazione in modo oggettivo, anche prima dell’età scolare, quando il bimbo sarà in grado di collaborare e dare risposte soggettive utili a identificare la giusta refrazione. Se i genitori, o i famigliari stretti del […]

    In cosa consiste la visita oculistica e quanto dura?

    La visita prevede una fase preliminare in cui personale specializzato (ortottisti, optometristi) raccoglie dati e informazioni con strumenti dedicati, utili al medico oculista per la valutazione conclusiva. La tempistica della visita completa non è assolutamente programmabile in maniera standardizzata e può durare anche un paio d’ore, soprattutto per valutazioni chirurgiche, ove a seconda della patologia, […]

    È sempre necessaria la dilatazione della pupilla durante la visita?

    La dilatazione farmacologica della pupilla serve per controllare in maniera più accurata la parte periferica della retina dell’occhio. Da tenere presente che un esame del fondo dell’occhio senza dilatazione è sempre considerato parziale e non completo. Ad oggi esistono apparecchiature (OPTOS) in grado di fotografare il fondo dell’occhio in maniera accurata e senza dilatare farmacologicamente […]

    Quanto dura l’effetto delle gocce per cicloplegia (dilatazione pupilla)?

    L’effetto delle gocce ha una durata diversa a seconda del collirio impiegato, della reattività individuale, dell’età e del difetto visivo (da un minimo di 3-4 ore, ad un massimo, in rari casi, di 24-48 ore).

    Può essere pericoloso utilizzare le gocce per la dilatazione della pupilla in caso di gravidanza o allattamento?

    In generale i colliri che si utilizzano per dilatare la pupilla sono topici, ma potrebbero entrare in circolo e raggiungere anche il feto. Di solito dopo la 20 esima settimana di gestazione non ci sono rischi per il feto, ma ogni singolo caso viene sempre valutato dall’oculista prima di somministrare qualsiasi tipo di collirio o […]

    È importante togliere le lenti a contatto prima della visita?

    L’azione delle lenti a contatto può alterare la forma della cornea, variandone i parametri e di conseguenza la refrazione del paziente, in maniera più o meno incisiva a seconda del tipo di lenti (morbide, rigide o semirigide).  In base alla motivazione per cui viene richiesta la visita oculistica viene indicato la sospensione di circa 2-3 […]