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Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.

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Ectropion

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Intervento chirurgico per ectropion: cantopessia laterale e resezione di losanga mediale

Nei casi di ectropion in cui non basta la protezione con sostituti lacrimali, l’intervento chirurgico per ectropion si prefigge lo scopo di rimettere in  tensione, tirandola lateralmente, la palpebra inferiore (cantopessia)  e di far ruotare internamente il suo margine in modo che sia ben aderente al bulbo oculare, soprattutto in corrispondenza del punto lacrimale (resezione di losanga mediale).

Come avviene l’intervento chirurgico dell’ectropion

L’intervento è effettuato in ambulatorio e dura circa quaranta minuti in anestesia locale; una volta incisa la cute, si disseca il muscolo orbicolare per accedere al setto orbitario. Una volta aperto quest’ultimo, si osserva l’estrusione di grasso orbitario, sotto cui si individua il complesso dei muscoli retrattori (Figura 1a), che vengono riagganciati al tarso con suture riassorbibili.

Se vi è lassità conviene accorciare le lamelle posteriore ed anteriore  nella loro posizione più laterale e attaccare con punto non riassorbibile la porzione tarsale al perio­stio, ritrovando la giusta tensione.

Nei casi di ectropion in cui invece c’è bisogno di allungare la lamella anteriore (ad esempio nelle forme cicatriziali), si innesta un lembo di pelle e muscolo (miocuta­neo), libero o dalla palpebra superiore.

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Che cos’è l’ectropion palpebrale?

L‘ectropion palpebrale è il rovesciamento verso l’esterno della palpebra inferiore (Figura 1). La forma più frequente è quella involutiva, legata al progressivo allentamento dei tendini che fissano normalmente la palpebra alle ossa del contorno orbitario e la tengono ben aderente all’occhio. Il margine delle ciglia si allontana dalla superficie oculare, che viene esposta dal deficit di chiusura palpebrale, provocando gradi variabili di irritazione della congiuntiva e della cornea. Il puntino lacrimale inferiore è ruotato all’esterno e non pesca più nel lago lacrimale e questo provoca eccessiva lacrimazione (epifora) con conseguente sfregamento della palpebra, suo ulteriore rilassamento e, con circolo vizioso, peggioramento dell’ectropion.

Anatomia ectropion palpebrale

Figura 1. Anatomia normale (a) ed ectropion bilaterale della palpebra inferiore, con arrossamento della congiuntiva tarsale (b).

I sintomi dell’ectropion palpebrale

I sintomi dell’ectropion dell’occhio sono tipicamente:

  • bruciore all’occhio e irritazione
  • lacrimazione
  • occhio arrossato
  • secrezioni oculari
  • sensazione di fastidio

Non è raro infine che l’infiammazione della congiuntiva, che riveste sia l’occhio che la palpebra, sia soggetta a congiuntiviti batteriche, che incrementano la secrezione mucosa dovuta all’irritazione.

L’ectropion involutivo: valutazione

La forma di ectropion più frequente (quella involutiva) colpisce individui più avanti con gli anni a causa della progressiva riduzione del tono del muscolo orbicolare e del progresssivo aumento di lassità dei tendini palpebrali.

Più raramente vi sono forme congenite, cicatriziali,paralitiche o meccaniche in cui sono invece diverse le cause e spesso anche la terapia. La valutazione, a paziente seduto (mai coricato, per verificare l’effetto della gravità) comprende la valutazione di:

  • la posizione statica spontanea delle palpebre;
  • la dinamica dei movimenti di chiusura-apertura normale e forzata (tono del muscolo orbicolare);
  • la lacrimazione e le condizioni della superficie oculare, della cornea in particolare;
  • la profondità del fornice (se i muscoli retrattori sono disinseriti dal tarso la profondità è aumentata);
  • l’abbassamento della palpebra inferiore nello sguardo in basso (nel soggetto normale supera i 3 mm); l’entità della separazione meccanica del bordo palpebrale inferiore dal bulbo (distraction test: normalità fino a 7 mm) e la sua lassità con eventuale deficit di ritorno (snap test).
  • l’eventuale presenza di cicatrici o neoformazioni
  • ponendola in tensione, rovesciata, la palpebra viene analizzata strato per strato, dalla congiuntiva alla cute, facendola scorrere in senso verticale e orizzontale.
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    Domande Frequenti

    Quali sono le differenze tra il centro di Milano e quello di Nizza Monferrato?

    I nostri Centri dispongono egualmente di strumentazione all’avanguardia. L’ambulatorio di Milano è attivo dal lunedì al venerdì; quello di Nizza Monferrato il sabato. La chirurgia viene effettuata unicamente nella sede di Milano.

    Come accedere al Centro oculistico

    Si può accedere al Centro oculistico solo tramite prenotazione. All’ingresso ti verrà misurata la temperatura e dovrai igienizzare le mani utilizzando i dispenser a disposizione. Potrai accedere alla visita solo se munito di mascherina chirurgica. Se non dovessi averne una a disposizione, te la forniremo noi. In sala d’attesa e alla reception sarà fondamentale rispettare […]

    Come scegliere lo specialista?

    Nella sessione “equipe medica” trova l’elenco dei nostri oculisti, con il proprio campo di competenza specifica. In ogni caso, una prima visita oculistica generica può essere effettuata da uno qualsiasi dei nostri specialisti; consideri quindi anche la disponibilità, i giorni ed orari di visita a lei più congeniali.

    A che età è utile fare la prima visita ai bambini?

    L’età giusta è tra i 3 e i 4 anni. Oggi abbiamo a disposizione strumenti in grado di rilevare difetti di refrazione in modo oggettivo, anche prima dell’età scolare, quando il bimbo sarà in grado di collaborare e dare risposte soggettive utili a identificare la giusta refrazione. Se i genitori, o i famigliari stretti del […]

    In cosa consiste la visita oculistica e quanto dura?

    La visita prevede una fase preliminare in cui personale specializzato (ortottisti, optometristi) raccoglie dati e informazioni con strumenti dedicati, utili al medico oculista per la valutazione conclusiva. La tempistica della visita completa non è assolutamente programmabile in maniera standardizzata e può durare anche un paio d’ore, soprattutto per valutazioni chirurgiche, ove a seconda della patologia, […]

    È sempre necessaria la dilatazione della pupilla durante la visita?

    La dilatazione farmacologica della pupilla serve per controllare in maniera più accurata la parte periferica della retina dell’occhio. Da tenere presente che un esame del fondo dell’occhio senza dilatazione è sempre considerato parziale e non completo. Ad oggi esistono apparecchiature (OPTOS) in grado di fotografare il fondo dell’occhio in maniera accurata e senza dilatare farmacologicamente […]

    Quanto dura l’effetto delle gocce per cicloplegia (dilatazione pupilla)?

    L’effetto delle gocce ha una durata diversa a seconda del collirio impiegato, della reattività individuale, dell’età e del difetto visivo (da un minimo di 3-4 ore, ad un massimo, in rari casi, di 24-48 ore).

    Può essere pericoloso utilizzare le gocce per la dilatazione della pupilla in caso di gravidanza o allattamento?

    In generale i colliri che si utilizzano per dilatare la pupilla sono topici, ma potrebbero entrare in circolo e raggiungere anche il feto. Di solito dopo la 20 esima settimana di gestazione non ci sono rischi per il feto, ma ogni singolo caso viene sempre valutato dall’oculista prima di somministrare qualsiasi tipo di collirio o […]

    È importante togliere le lenti a contatto prima della visita?

    L’azione delle lenti a contatto può alterare la forma della cornea, variandone i parametri e di conseguenza la refrazione del paziente, in maniera più o meno incisiva a seconda del tipo di lenti (morbide, rigide o semirigide).  In base alla motivazione per cui viene richiesta la visita oculistica viene indicato la sospensione di circa 2-3 […]